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ComunicazioneScienza

Possiamo condividere infiniti alfabeti

By 21 Dicembre 2020No Comments
Immagine - Braille

Oggi vorremmo parlarvi della vita di un uomo straordinario, insegnante, cieco, che ha cambiato la storia migliorando la vita di milioni di persone.

Forse lo stimolo principale non è stato il suo incidente, che lo ha portato a perdere la vista progressivamente dai 3 anni, ma l’osservare il padre che lavorava il cuoio con aghi robusti, passare le mani sulle selle prima di consegnarle ai clienti per immaginarne la lavorazione e sentire le cuciture e gli intagli. Forse. Quello che è certo è che Louise Braille, ormai completamente cieco da diversi anni, ha segnato la storia quando era ancora adolescente, elaborando un alfabeto che consentisse ai ciechi non solo di leggere, ma anche di scrivere. Un’invenzione che è paragonabile a quella della stampa di Gutenberg e che ha permesso di uscire dal buio a milioni di persone.

E ha continuato nella sua missione, diventando insegnante, perfezionando l’alfabeto proprio grazie al lavoro insieme ai suoi allievi.

Si tratta di simboli, formati da sei punti a rilievo. Lettere, numeri, lingue in tutto il mondo, dal cirillico all’arabo, notazioni musicale, tutto è stato codificato per permettere alle persone di accedere alla biblioteca del mondo e contribuire al suo sviluppo.

Perché condividere un alfabeto è molto di più di saper leggere e scrivere. E’ comunicazione circolare, che arricchisce l’umanità, è speranza, vita, crescita, connessione e sviluppo del pensiero.

La storia di Louis Braille ci insegna che la vita va vissuta in tutte le sue esperienze, che possiamo cogliere le meraviglie e gli insegnamenti da artigiani, insegnanti, colleghi, persone comuni che svolgono e amano quello che fanno, che possiamo metterle insieme, elaborarle, essere coraggiosi e andare avanti. E che anche quello che sembra impossibile a tutti, come far scrivere un cieco nell’ottocento, può essere realizzato. Con un semplice punteruolo.

Le dita tessono così rapidi minareti, parlano in alfabeti non più segreti che donano all’umanità nuove possibilità.

Louise Braille morì nel 1852 senza sapere che le sue azioni avrebbero cambiato il mondo.

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