
Tante parole si spendono ogni giorno sulla leadership e sul suo ruolo strategico e trainante verso il successo aziendale. Ma se pensiamo ad una guida di alto livello, ad un consiglio di Amministrazione, ai CEO, ai General Manager, di certo ci possiamo riferire solo ad un pungo di uomini e donne rispetto ai migliaia di dipendenti che popolano le grandi aziende. Alla stesso modo, se pensiamo alla struttura delle realtà più diffuse nel nostro territorio, le Piccole e Medie Imprese, troviamo più quadri che dirigenti di alto livello. Diventa quindi evidente che non basta accendere la miccia del cambiamento sulla leadership di alto livello: bisogna ingaggiare anche i cosiddetti “qadri dirigenti”. Sono i “middle managers”, infatti, che assicurano il perseguimento degli obiettivi e supervisionano i processi e le risorse aziendali. Ma non fanno solo questo. Vediamole allora nel dettaglio le funzioni che un ambiente sempre più dinamico, globale e competitivo richiede richiede alle funzioni dirigenziali intermedie.
La rivoluzione, il cambiamento, la cooperazione passano infatti necessariamente e sempre di più dai middle managers, che non hanno solo il ruolo di “trasmettere” le linee guida, ma devono incarnare ed essere di esempio per le persone che gestiscono. Sono loro, infatti, il collante aziendale tra apice e team, devono credere e trasmettere i valori in modo coerente, tenere alta la motivazione, costruire un clima favorevole e collaborativo, in cui le informazioni possano trasmettersi in modo circolare e le persone possano esprimere al meglio il proprio pensiero e la propria creatività.
Le competenze tecniche rimangono importanti, certamente, ma non sono più la chiave del cambiamento. Il Middle Management è sempre più in prima linea nella gestione di imprese che devono competere con nuove sfide tutti i giorni e abitare una società che si trasforma in una realtà sempre più interconnessa.
E allora serve sviluppare nuove competenze, investire sulla formazione per fare dei “quadri dirigenti” uno strumento capace non solo di “apprendere dai capi e trasferire”, ma di sviluppare il knowledge di tutto il team: il Middle Management deve conoscere le peculiarità del team che gestisce in modo profondo, fin nelle motivazioni e nelle aspettative che muovono ogni essere umano, deve saper gestire il team con la consapevolezza che il ruolo che tutte le persone giocano è fondamentale per il successo. La conoscenza delle soft skill è fondamentale, a partire dalle proprie fino a quelle di tutte le persone del team, così come avere competenze nella gestione delle emozioni, nella resilienza, dello sviluppo del pensiero laterale, di mindfulness, di gestione delle aspettative e delle motivazioni.
Il cambiamento passa anche da qui, dal riconoscimento della necessità di apprendere nuovi strumenti anche per il middle management, per fare dell’ambiente aziendale un luogo in cui ci si possa esprimere pienamente come esseri umani e si possano trovare risposte alle proprie motivazioni e desideri di vita.