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AttualitàEducazione

Insegnare la cittadinanza attiva: il ruolo della scuola

By 5 Gennaio 2021No Comments

Dal settembre 2020 l’Educazione Civica è una disciplina trasversale obbligatoria che interessa tutti i gradi scolastici, a partire dalla scuola dell’Infanzia fino alla scuola secondaria di II grado. L’insegnamento, come si legge sul sito del Miur, ruota intorno a tre nuclei tematici principali:

1 – COSTITUZIONE, diritto (nazionale e internazionale), legalità e solidarietà

2 – SVILUPPO SOSTENIBILE, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio

3 – CITTADINANZA DIGITALE

Era ora! Certo, la materia è sempre esistita, nascosta qua e là tra le ore dell’insegnante di storia o di italiano, ma ora i programmi obbligano gli Istituti a dedicare almeno 33 ore all’insegnamento di questa materia attraverso un team di docenti.

I tre capitoli portati avanti dal Miur riguarderanno tre aspetti così importanti per la formazione di cittadini consapevoli, dalla memoria legata alle origini della nostra democrazia fino alla conoscenza e allo sviluppo dei mezzi per accedere alla “cittadinanza digitale”. Ma vediamo, nel dettaglio, cosa impareranno i giovani.

Per quanto riguarda la Costituzione, sicuramente la conoscenza, la riflessione sui significati, la pratica quotidiana del dettato costituzionale rappresentano il primo e fondamentale aspetto da trattare a scuola all’interno della vasta materia di Educazione Civica. Esso contiene e pervade tutte le altre tematiche, poiché le leggi ordinarie, i regolamenti, le disposizioni organizzative, i comportamenti quotidiani delle organizzazioni e delle persone devono sempre trovare coerenza con la Costituzione, che rappresenta il fondamento della convivenza e del patto sociale del nostro Paese ed è di immensa ispirazione per tutte le azioni umane. Collegati alla Costituzione sono i temi relativi alla conoscenza dell’ordinamento dello Stato, delle Regioni, degli Enti territoriali, delle Autonomie Locali e delle Organizzazioni internazionali e sovranazionali, prime tra tutte l’idea e lo sviluppo storico dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite.

Interessante è poi il passaggio al secondo punto, lo sviluppo sostenibile: l’Agenda 2030 dell’ONU ha fissato i 17 obiettivi da perseguire entro il 2030 a salvaguardia della convivenza e dello sviluppo sostenibile. Gli obiettivi non riguardano solo la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali, ma anche la costruzione di ambienti di vita, di città, la scelta di modi di vivere inclusivi e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone, primi fra tutti la salute, il benessere psicofisico, la sicurezza alimentare, l’uguaglianza tra soggetti, il lavoro dignitoso, un’istruzione di qualità, la tutela dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità. In questo nucleo, che trova comunque

previsione e tutela in molti articoli della Costituzione, possono rientrare i temi riguardanti l’educazione alla salute, la tutela dell’ambiente, il rispetto per gli animali e i beni comuni, la protezione civile.

E infine la digitalizzazione, fin dal primo ciclo di istruzione: con opportune e diversificate strategie, infatti, tutte le età hanno il diritto e la necessità di non restare indietro. Non è più solo una questione di conoscenza e di utilizzo degli strumenti tecnologici, ma del tipo di approccio agli stessi; per questa ragione, affrontare l’educazione alla cittadinanza digitale non può che essere un impegno professionale che coinvolge tutti i docenti, che dovranno formarsi ed aggiornare le proprie competenze.

Le premesse ci sembrano buone, ci rivolgiamo anche a voi, genitori ed insegnanti che ci seguite, cosa ne pensate? Avete già seguito o attivato progetti di Educazione Civica nelle vostre scuole?

La consapevolezza della nostra memoria, delle nostre azioni nel presente e la condivisione di un futuro sostenibile sin nelle scuole saranno in grado di creare atti di cittadinanza in grado di trasformare il mondo?

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