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BenessereCrescita personale

Il Burnout non è affascinante!

By 12 Marzo 2021No Comments
Burnout

La società attuale ci ha abituati a farci sentire stimati se viviamo per il lavoro e avere delle ore libere ci porta spesso a sentirci colpevoli. E allora lavoriamo, lavoriamo, lavoriamo, pensando che così investiamo sul nostro futuro, sulle cose importanti, sulla solidità della famiglia.

Niente di più sbagliato. Dobbiamo smettere di rendere affascinante il superlavoro.

Non c’è niente di corretto nel saltare la colazione per essere in ufficio alle sei, nel curarsi poco, nel non avere tempo di allenare il nostro corpo e la nostra mente passando tempo a camminare, in palestra, in un museo, a teatro. La nostra vita non può essere felice se non abbiamo mai il tempo di parlare con i nostri figli, di preparare una cena per la nostra compagna, di berci una birra con un amico.

La mancanza di una vita sana, di riposo, di una dieta corretta, di tempo da spendere per i nostri interessi, di momenti speciali da passare con amici e famiglia non è qualcosa da applaudire. Troppe persone mostrano il proprio burnout come un elemento di cui essere fieri. In realtà, questa cultura del superlavoro deve essere progressivamente cambiata perché ci rende infelici.

Anche al lavoro, la nostra vita va vissuta pienamente, le persone “vanno viste” nelle loro richieste e nei loro bisogni più umani. A volte è possibile chiudere una cartella di lavoro e aprire una cartella di vita, per ascoltare, accogliere, coinvolgere. Con sensibilità, naturalmente. Anche il nostro lavoro ne gioverà, attraverso un miglioramento del clima organizzativo, delle relazioni e del coinvolgimento del team.

In casa poi, non portiamoci una mente assente che ancora macina gli elementi della consegna lavorativa dell’indomani, impariamo a staccare, a gestire i tempi e gli spazi, per non perdere le occasioni di incontro che la vita ci offre. E questo è sempre più difficile durante il lockdown con uno smartworking che non ci aiuta a definire i confini.

Quando siamo in burnout, infatti, agiamo generalmente in modo opposto a quello che dovremmo fare: cerchiamo di lavorare di più con la speranza di sentire di meno la pressione dello sfinimento. E invece dovremmo concentrare la nostra attenzione su lavorare in modo intelligente, non sul lavorare di più! Ecco di seguito alcuni consigli per una gestione più smart del lavoro.

Non dimenticare le linee guida di una buona gestione del lavoro: organizzazione, gestione delle scadenze, analisi di importanza vs urgenza per tutte le attività, imparare la preziosa arte di delegare.

Dovremmo poi ricercare il gioco e il divertimento anche al lavoro, perché sono elementi essenziali della nostra vita, che spesso rileghiamo solo all’infanzia.

Non dobbiamo avere paura di fallire, di essere autentici, di riconoscere dove non arriviamo e cosa non ci piace fare. Ricordiamoci che possiamo chiedere aiuto, utilizzare persone con risorse complementari alle nostre, e, infine, che possiamo sempre cambiare le cose, anche quando non lo crediamo.

Una grande lezione che ci dà la vita è che vivere per lavorare non ci garantisce il successo. Il successo non può passare solo dal lavoro. Passa dal nostro essere donne e uomini realizzati nelle dimensioni spirituali, emotive e fisiche.

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