Skip to main content
AttualitàTeatro

Il brusio e l’ascolto

By 9 Novembre 2020No Comments
Fotografia - Gigi Proietti

Leggendo alcune interviste a Gigi Proietti, grande artista scomparso da poco celebrato in tutta Italia, ci siamo soffermati, tra i tantissimi contributi, su una sua indicazione data agli attori: prima dello spettacolo è opportuno mettersi dietro la tenda e sondare gli umori del pubblico, studiare il loro brusio per capire con chi si ha a che fare, se ci sono delle zone della platea non attente, e puntare su di loro. Il senso è di toccare le corde delle emozioni del pubblico. Di tutto il pubblico.

Questa frase ci accende in generale dei parallelismi con la vita e la comunicazione, e, in particolare in questo frangente, con la situazione politica.

Ascoltare il brusio del pubblico per comprendere le emozioni, infatti, è un’attività profonda di ascolto e connessione. Ascoltare il brusio della gente per comprenderne le emozioni, è un percorso che necessita competenze, allentamento, educazione, umiltà. Non è farsi prendere dall’isteria dei social, dall’ilarità delle meme, dalle leggi economiche che regolano l’intensità delle voci che si alzano dal coro.

Comprendere le emozioni è un percorso complesso di intelligenza emotiva a cui chi ci governa e prende decisioni dovrebbe prestare ascolto per comprendere come sta la gente, che si appresta ad accogliere un decreto o un’ordinanza e partecipare così alla messa in scena della propria vita. E’ un processo fondamentale da sondare prima di agire e con cui connettersi sempre, proprio come fa un attore sulla scena.

Nel nostro parallelismo politico, naturalmente, è uno degli aspetti da considerare, oltre a quelli tecnici, di sostenibilità e di emergenza. Il quadro è complesso e non può essere semplificato, come abbiamo detto. Ma se pensiamo a politici che hanno comunicato alle persone, ci vengono in mente personaggi di diverso colore politico che hanno saputo vedere, sentire, comprendere e parlare al cuore della gente, da Berlinguer a Moro, da Pertini a De Gasperi, da Josè Mujica ad Antonio Gramsci, solo per fare degli esempi. E lo stesso vale per gli attori e gli artisti, i più amati, come Gigi Proietti, non hanno mai perso questa dimensione.

Il rischio che vediamo, con l’emergenza sanitaria che acquisisce sempre più forza a causa della risalita della curva dei positivi, è proprio quello di perdere questa dimensione umana di ascolto del brusio per comprendere le emozioni della gente. E di permettere così che questa situazione diventi una scusa per agire senza considerarla.

Leave a Reply