
Esistono tantissimi metodi ed esercizi per allenare la memoria a ricordare: associazione mentali per ricordare i nomi, associazioni numeri-lettere, il raggruppamento delle informazioni in categorie, utilizzare gli stessi luoghi per riporre gli oggetti, prendere appunti, fare qualcosa di nuovo ogni giorno, memorizzare una cosa utile al giorno, ecc.
Oggi però vogliamo parlarti del linguaggio teatrale e darti alcuni spunti per ricordare che provengono proprio dalla nostra esperienza in questa pratica artistica. Non parleremo di modi per ricordare copioni e battute, ma proprio di come le tecniche utilizzate dagli attori possono darci spunti per rinforzare la memoria nella vita di tutti i giorni.
1. Il ruolo delle relazioni
Il Teatro, si sa, è relazione con lo spazio (che in senso lato include la scena, gli oggetti di scena, le luci, i suoni e tutta la scatola dentro cui l’attore si muove), gli altri attori se presenti e il pubblico. L’utilizzo di queste relazioni dà all’attore diverse possibilità di ricordare. In particolare, gli attori spesso imparano partiture fisiche dentro le quali mettono le parole o luoghi in cui decidono di fare cose: sanno cioè che alcune battute devono darle annodando una cravatta, aprendo al pubblico, guardando negli occhi il compagno. Associare azioni, luoghi e parole aiuta la memoria, ad esempio, se dobbiamo fare un discorso importante ad un pubblico. Possiamo studiare parole e gesti e darci degli “appuntamenti” che rendono più efficace il discorso e ci aiutano a memorizzare. Associare luoghi ad azioni ci aiuta poi a ricordare dove riponiamo le nostre cose.
2. Attiviamo i sensi
Nel Teatro, poi, l’attore è, come un felino, sempre vigile con i suoi sensi a cogliere quello che gli accade intorno. Sente gli odori, i rumori, tocca gli oggetti, vede in modo allargato utilizzando la vista periferica. L’utilizzo dei sensi è un altro ottimo metodo per memorizzare perché le nostre esperienze sensoriali attivano e rinforzano più aree del nostro cervello e di conseguenza ricordiamo meglio. Utilizzare il tatto per “conoscere” un oggetto (in teatro si richiede all’attore di “lavorare” con l’oggetto) fa sì che possiamo poi associare più elementi a quell’oggetto e il nostro cervello ha poi più vie a disposizione per ricordare. Possiamo ricordare dei particolari, elementi nuovi che difficilmente si dimenticano. E lo stesso può essere fatto utilizzando gli altri sensi.
3. Il potere delle emozioni
Possiamo poi associare un ricordo con le emozioni che abbiamo provato, prendendo spunto proprio dall’attore che stimola le sue emozioni per viverle in scena in modo più autentico. Ricordare come sono stato in quella situazione della mia vita mi può aiutare a ricordare le cose importanti legate a quel ricordo.
4. Il gioco del “come se..” per giocare ad essere diversi
Infine, la vita dell’attore in scena ci spinge a fare cose nuove ed essere persone diverse, e questo ci spinge a utilizzare il nostro corpo in modo diverso attivando parti del cervello che normalmente vengono poco stimolate. A questo proposito vi suggeriamo un piccolo esercizio, senza chiedervi di interpretare personaggi diversi da chi siete nella vostra vita ma che ci fa comunque comportare in modo nuovo. Proviamo a svolgere attività quotidiane con la mano non dominante (fingendo quindi, nel caso fosse dominante la destra, di essere mancini). Lavarsi, prendere il bicchiere per bere, scrivere o usare il cellulare (queste ultime due sono vere sfide!): questo utilizzo opposto del cervello aiuta ad allenare ed espandere la parte della nostra corteccia incaricata alla rielaborazione delle informazioni.
Il teatro ci spinge quindi ad avere maggior consapevolezza del nostro corpo, dello spazio, delle nostre azioni e queste tecniche possono essere utilizzate per sviluppare la nostra memoria nella vita di tutti i giorni.
Buona pratica!